Agosto è alle porte.
Se sei alla ricerca di una lettura sotto l’ombrellone o per trascorrere interessanti pomeriggi in montagna, ricapitoliamo i suggerimenti “di carta” di cui abbiamo discusso nei numeri della nostra newsletter TURING vs ASIMOV pubblicati in questa prima metà dell’anno.
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- A. Turing, “Intelligenza meccanica” (a cura di Gabriele Lolli)
Il modo migliore per conoscere un autore è attraverso la lettura dei suoi testi e Turing in questo testo risulta molto più chiaro dei suoi commentatori.

2. Non è stato solo Asimov a immaginare alcuni paradossi filosofici e etici legati alle tecnologie. Nel 1968, Philip K.Dick in “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” affronta il tema sempre meno fantascientifico dei replicanti, esseri artificiali sempre più umani.

3. La propaganda AI spesso origina da un substrato letterario che ha le sue fondamenta nel secolo scorso. Risulta quindi utile farsi incantare dalle storie dei grandi autori per non farsi troppo ammaliare dalla pubblicità moderna.
In“Fiabe per robot” di Stanislaw Lem vengono raccolte fiabe fantascientifiche pubblicate negli anni ’60 dall’autore di Solaris.
Fiabe che l’androide Sophia avrà sicuramente letto da piccola.

4. Una parte della narrazione (spesso esagerata) della realtà presente è anche dovuta ai libri del passato di William Gibson e alla sua capacità di immaginare il suo futuro Cyberpunk.
Data questa premessa, è imperativo leggere come Gibson veda il futuro oggi, partendo da ‘The Peripheral’ e aspettando il suo seguito ‘Agency’.

5. La letteratura spesso guarda più avanti della scienza.
Nel caso di Dirk Gently guarda anche indietro (non sveliamo di più), ma mostra un utilizzo della robotica non ancora esplorato. Personaggio non principale è infatti un monaco elettrico difettoso…

6. La letteratura giapponese è affascinante ma la quantità di testi nipponici tradotti in italiano è minimale. Per fortuna ci sono alcune (poche) raccolte di racconti ben fatte che permettono al povero lettore italico di farsi un’idea di quello che si sta perdendo.
Rispetto alle riflessioni letterarie su scienza e progresso “La leggenda della nave di carta. Racconti di fantascienza giapponese” è un gradevole punto di partenza.
Molto bello il racconto di Ryō Hanmura (半村 良) intitolato “La scatola di cartone”.


7. Nella libreria di un appassionato di tecnologia non può mancare almeno un classico dell’eretico high-tech, Clifford Stoll.
Il consiglio n.7 è “Silicon Snake Oil” dove viene presentato il punto di vista dello Stoll del 1995 rispetto al presente e futuro del web.
Ricordando che nel ’95 si navigava con NCSA Mosaic e ci si connetteva alle BBS, è d’obbligo un parallelo tra la visione del web di quell’epoca e quella dell’AI nel 2019.

8. Il settore dell’intelligenza artificiale sta vincendo la guerra per la conquista del linguaggio. Ci si può domandare cosa renda così difficile la comprensione e l’utilizzo delle lingue umane.
Nel libro “Le lingue impossibili”, Andrea Moro (linguista e neuroscienziato) espone un punto di vista moderno rispetto al tema, fondendo conoscenze classiche e evidenze neuroscientifiche.

9. La moderna ricerca nel settore dell’intelligenza artificiale è sicuramente rapida ma sembra spesso procedere in maniera non correlata agli altri mondi della conoscenza. Un buon libro che meriterebbe di essere letto da chi studia gli algoritmi di analisi immagini (ma non solo) è “Grammatica del vedere” che contiene alcuni lavori di Gaetano Kanizsa: molto gradevole da leggere e affascinante nella capacità di utilizzare semplici esempi per evidenziare concetti significativi.
10. La costruzione delle idee di modernità, innovazione e tecnologia risente molto dell’immaginario creato dal mondo dei giochi.
Un gioco che ha influenzato la percezione del reale tecnologico (e reso ricchi i suoi autori) è sicuramente Doom.
Questo interessante libro, Masters of Doom: How Two Guys Created an Empire and Transformed Pop Culture, racconta la storia dei creatori e ha il fascino dei racconti dei vincitori i cui percorsi, a posteriori, sembrano sempre logici e inesorabili.

11. La fantascienza moderna diventa spesso, in pochi anni, molto simile alla realtà. Exhalation di Ted Chiang (più noto per il racconto “Story of Your Life” da cui è tratto il film Arrival) è sicuramente gradevole da leggere e porta a riflettere sul presente.
Il libro è una raccolta di racconti tra cui “The Lifecycle of Software Objects”, certamente una buona lettura per chi mastica (o subisce) l’intelligenza artificiale.

12. Uno Stato invasivo e pervasivo con una forte vocazione tecnologica e un’incalzante modernizzazione dovrebbe essere un interessante punto di partenza per racconti di fantascienza.
Un ottimo esempio a favore di questa tesi è lo scrittore cinese Liu Cixin.
La sua trilogia (che inizia sfruttando il problema dei tre corpi della meccanica celeste) composta da:
– Il problema dei tre corpi (三体)
– La materia del cosmo (黑暗森林)
– Nella quarta dimensione (死神永生)
è fortunatamente disponibile in italiano grazie a Mondadori. Un punto di vista rivolto al futuro che arriva da un Paese che al futuro guarda più dell’Occidente.

13. Morte, immortalità e longevità sono concetti centrali nella produzione filosofica e letteraria dell’uomo.
La modernità tecnologica è sempre più catalizzata da questi temi. Argomenti come il transumanesimo trovano oggi basi per diventare concreti e tangibili.
Zero K, un bel racconto del 2016 scritto da Donald De Lillo, ne parla utilizzando l’artificio della criopreservazione.
L’intreccio qui è tra tecnologia e pulsioni umane che danno un significato emotivo alle necessità tecnologiche.


14. Il pensiero paranoide e complottista può influenzare la capacità di immaginare un futuro che rimane tale a decenni di distanza?
L’interessante biografia di Philip K. Dick (autore di Do Androids Dream of Electric Sheep?, The Man in the High Castle, A Scanner Darkly…), “Io sono vivo, voi siete morti”, scritta da Emmanuel Carrère, affronta implicitamente anche questo tema.
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